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Geraldine Marshall▶It can't rain all the time, so never give up and stay strong, 'cause you're a rising starAvevo un'ora di buco tra una lezione e l'altra, così decisi di andare a prendere un caffè al bar del college.
Quella mattina mi ero alzata abbastanza presto, ma non avevo avuto il tempo per fare colazione come si deve. Avevo giusto mangiucchiato qualche biscotto, mentre preparavo il caffè e davo da mangiare a Ruby e Minou, quindi ero piuttosto affamata.
Quando entrai, un intenso aroma di caffè, cappuccino e dolciumi mi avvolse facendomi sospirare: cavolo, stavo morendo di fame!
Mi avvicinai al bancone e mi sedetti su uno degli sgabelli girevoli posti di fronte ad esso.
Ciao, cosa ti posso portare?
Alzai gli occhi sulla barista davanti a me. Vent'anni circa, capelli neri e occhi chiari, frangetta e tutto smoky, indossava una t - shirt col logo del bar. Mi sorrise gentilmente, io accennai un mezzo sorriso tirato: non mi andava di essere falsa, e avevo altro per la testa, non cercavo legami d'amicizia o d'amore, al momento.
Un cappuccino decaffeinato con cannella e un croissant ai frutti di bosco, per favore. ordinai con voce annoiata ed inespressiva.
Lei annuì, voltandosi ed iniziando a preparare il mio ordine. Pochi minuti dopo, mi posò davanti la mia ordinazione, ed io accennai un lieve cenno del capo, a m' di ringraziamento, iniziando a sorseggiare la mia bevanda calda. Spezzai il cornetto con le mani e lo tuffai nel capuccino, assaggiandone un morso: era squisito, ancora caldo.
Mi sistemai meglio sullo sgabello e recuperai dalla borsa un libro, che iniziai a sfogliare distrattamente, per passare il tempo.
Se mi mostravo impegnata, forse, nessuno sarebbe venuto a darmi fastidio.
Poi, però, iniziai a pensare a Michelle, e mi intristii lei era viva, lo sapevo. Lo sentivo. Ma non era abbastanza. Dovevo trovarla, parlarci. Dovevo capire.
In quel momento, il mio cellulare prese a squillare. Era l'investigatore privato che avevo assunto per trovarla. Mi aveva mandato delle foto. Scossi la testa, non era lei. Risposi negativamente e riposi il cellulare nella borsa, tornando alla mia colazione, un po' più triste di quando ero entrata.codded by phoebe'
Edited by SnowRëd - 19/10/2018, 18:45
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Quando dissi a J.B. e Cora che avevo fatto domanda per la facoltà di medicina quasi si strozzarono. Io ero un'ambientalista, una pro-vita, una ragazza con la testa fra le nuvole e il cuore puro, non avevano mai pensato che volessi fare il medico. Dopo che mamma e Patrick erano morti in un incidente d'auto avevo rivalutato ciò che volevo fare "da grande". In realtà non ci avevo mai pensato tanto: mi piacevano i fiori, avrei potuto seguire un corso universitario di botanica. Adoravo gli animali, forse sarei potuta diventare una veterinaria. Un medico? Mai.
Così come erano sconvolti J.B. e Cora, inizialmente anche io, quando per la prima volta pensai a quella opzione, rimasi di sasso. Pensandoci attentamente però sapevo che sarei potuta diventare un bravo medico. Mi piaceva stare sui libri e studiare. E la mia precisione maniacale che per anni aveva mandato fuori di testa Cora sarebbe stata un'ottima arma per un medico.
Avevo iniziato le lezioni da qualche giorno e, mi piaceva il college. Cora, invece, stava ancora aspettando una risposta. I suoi voti non erano mai stati un granchè, quindi non sapevamo cosa aspettarci.
E, a proposito di attese, ero al bar del campus che la aspettavo. Avevamo deciso di vederci per fare colazione insieme (per me era uno spuntino di metà mattina, mentre per lei sarebbe stata una colazione, considerando l'orario in cui si alzava) e, ovviamente, era in ritardo. Era già mezz'ora che la aspettavo e sapevo che non sarebbe più venuta. Sicuramente era ancora stesa nel letto a dormire. Non avrei saputo dire il letto di chi però.
Avevo già ordinato un thè e un muffin ai mirtilli, che già avevo mangiato, ed ero seduta ad uno degli sgabelli del bancone. Non ero una di quelle persone che stava attenta a ciò che le capitava intorno, effettivamente ero la classica ragazza da testa fra le nuvole. Mentre bevevo un altro sorso del mio tè non potei fare però a meno di notare lo sguardo triste e rassegnato di una ragazza seduta a qualche passo da me.
Tutto bene? mi ritrovai a chiederle. "Istinto da crocerossina". Sentivo la voce di Cora nella mia testa mentre me lo diceva.
Scusami, non volevo farmi gli affari tuoi.Lucille "Lux" Aileana Sunfield|BE A VOICE NOT AN ECHO || codded by phoebe' |. -
.Geraldine Marshall▶It can't rain all the time, so never give up and stay strong, 'cause you're a rising starA quanto pareva, il mio malcontento era evidente a chi mi stava intorno, al punto che qualcuno si rivolse a me, chiedendomi se andasse tutto bene. Mi voltai rapidamente nella direzione dalla quale era provenuta quella voce, mettendo a fuoco il volto di una ragazza piuttosto graziosa, coi capelli scuri e gli occhi chiari. Sì, era piuttosto carina, un po' mi faceva pensare alla mia gemella, Michelle.
Sollevai un sopracciglio, guardandola perplessa, tanto che lei aggiunse subito delle scuse, dicendo che non voleva farsi gli affari miei. Beh, un po' era anche "colpa" mia, no? In fondo, ero stata io a sospirare e sbuffare in quel modo, ma certamente non potevo mettermi a parlare dei miei guai con una perfetta sconosciuta. Per quanto volessi mostrami fredda e distaccata con chiunque, anche a me avrebbe fatto piacere fare amicizia con qualcuno, anche per condividere piccole cose, come un caffè o dello shopping, o anche studiare insieme. Però, appunto, non potevo andare a raccontare i miei fatti personali ad un'estranea, nemmeno se mi sembrava pericolosamente affidabile. Per cui scossi il capo, rivolgendole un mezzo sorriso del tutto tirato. Era proprio il meglio che potessi fare, almeno per il momento.
Sto bene, tranquilla... ho solamente toppato un esame per cui mi preparavo da mesi. mentii, era tutto quello che potevo fare Ma non importa, mi metterò ancora più sotto e, la prossima volta. cercherò di fare meglio... replicai quindi, suonando falsa persino alle mie stesse orecchie.
Poi, misi via il cellulare e chiusi la borsa con la zip, cercando di rivolgere alla mia interlocutrice un nuovo sorriso, questa volta magari un po' meno artefatto del precedente.
Io sono Gigi, ciao. passai quindi a presentarmi, stando bene attenta a non dire troppo di me, ancora non ero pronta ad aprirmi con qualcuno, e forse nemmeno volevo farlo. In cima ai miei pensieri, come sempre, c'erano solo Michelle e lo studio.
La prima, perché sentivo che fosse ancora viva e, quanto allo studio, se avessi preso buoni voti e tutto fosse andato bene, non avrei rischiato di insospettire i miei genitori.
Non ti ho mai vista, al campus. Anche tu sei qui da poco... ehm, non so ancora come ti chiami... aggiunsi un po' imbarazzata ed anche infastidita perché odiavo quelle situazioni di disagio, in cui non sapevo chi avevo davanti e quindi come comportarmi.codded by phoebe'
Edited by ´pïllöwtälk. - 14/10/2018, 02:00. -
.| SHEET | - 21 - studentessa di medicina - singleLa ragazza che avevo davanti era una ragazza molto bella, non lo potevo negare. Una bellezza che io mi sognavo. Non ero la classica ragazza che è gelosa della silhouette di un'altra, dei suoi capelli biondi o della sua carnagione abbronzata. Non ero la classica ragazza che invidia le altre. Io ero una persona pacifica che apprezza gli altri e apprezza i propri difetti così come i propri pregi. Non potrò mai essere alta o essere più magra di come sia adesso, ma mi va bene così. Però quella ragazza era davvero bellissima, avrebbe dovuto fare la modella.
Mi dispiace per il tuo esame. Sono sicura che la prossima volta prenderai un ottimo voto. Lo dissi forse con un po' troppo entusiasmo.
Cosa studi? mi ritrovai a chiederle. Ero socievole, tanto socievole, ma non avevo amici. Era strana come cosa, il problema è che avevo una personalità particolare e a volte questa allontanava le persone.
La ragazza si presento come Gigi. Che strano nome. Certo, io mi chiamavo Lucille... A me piaceva il mio nome, anche se mia sorella odiava sia il suo che il mio, di nome. Pensava fossero nomi da vecchie. Che i nostri genitori dovessero odiarci per darci quei nomi così "antichi". Io non ero d'accordo, ovviamente. Io e lei avevamo opinioni diverse su tutto, ma nonostante questo andavamo molto d'accordo.
Sì, sono arrivata da un mese. le spiegai con un sorriso. Io sono Lux. Lucille, in realtà, ma mi chiamano tutti Lux.
Beh, non proprio tutti. I miei fratelli . mi chiamavano così e non è che avessi nessun altro con cui parlare o che mi chiamasse così.
Da dove vieni?Lucille "Lux" Aileana Sunfield|BE A VOICE NOT AN ECHO || codded by phoebe' |. -
.Geraldine Marshall▶It can't rain all the time, so never give up and stay strong, 'cause you're a rising starLa ragazza, che si chiamava Lux, sembrava molto gentile e m'incoraggiò per il mio presunto esame andato male. Le rivolsi quindi un mezzo sorriso, forse un po' spiacente di averle mentito, ma non mi fidavo facilmente delle persone, soprattutto dopo quanto accaduto a Michelle.
Iniziò quindi a parlare, dicendomi di essere arrivata lì da un mese e disse che il suo nome vero era Lucille. Sorrisi, solidale.
In realtà, mi chiamo Geraldine Estella, ma mi presento sempre come Gigi. Ti pare che riescono a ricordarsi due nomi così lunghi e complicati? feci spallucce A quanto pare, i miei devono aver avuto molta fantasia con me... mi morsi le labbra per non aggiungere e con mia sorella.
Infatti, lei si chiamava Michelle Isabella. Che fantasia, eh?
Beh... Lux significa luce, no? E' un bel nome, comunque. poi iniziò a farmi delle domande e, se da una parte era piacevole parlare con qualcuno e fare conoscenza, dall'altra come al solito non mi andava di espormi troppo.
Io studio scienze umanistiche... e tu? cercai, inutilmente, di spostare l'attenzione su di lei, che però mi domandò da dove venissi Sono americana. dissi distrattamente in risposta al suo quesito Pensavo che un po' si capisse dal mio accento, no? E invece, tu di dove sei, Lux? Posso chiamarti così, vero?
Mi sentivo divisa a metà... da una parte, avrei voluto chiacchierare con lei e, perché no, farmi finalmente un'amica lì a Galway city... però, appunto, avevo molteplici motivi per non fidarmi e non aprirmi troppo. Tuttavia, Lux sembrava una ragazza apposto... beh, solo il tempo me lo avrebbe detto, giusto?codded by phoebe'
Edited by ´pïllöwtälk. - 22/10/2018, 23:22.
newbies at the college bar |
